4/05/10 Manifestazione Freedom Flottilla

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Manifestazione Freedom Flottilla

4 giugno 2010

 ROMA - ORE 17,00 IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA


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VENERDI’ 4 GIUGNO – GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

 

A FIANCO DELLA FREEDOM FLOTILLA

SCENDIAMO IN PIAZZA CONTRO I CRIMINI ISRAELIANI

 

All’alba del 31 maggio la Marina militare israeliana ha attaccato in acque internazionali le navi della Freedom Flotilla che, con 10.000 tonnellate di aiuti umanitari e circa 700 attivisti internazionali a bordo, si dirigevano verso le coste di Gaza. L’assalto ha provocato una strage tra gli internazionali, decine di feriti e il sequestro degli attivisti; a diverse ore dall’attacco non si hanno ancora notizie sulle loro condizioni, se non che sono ancora rinchiusi nelle prigioni israeliane del deserto del Neghev.

 

Con l’arrembaggio delle navi della Freedom Flotilla, cariche di civili, armati unicamente della loro solidarietà alla popolazione palestinese di Gaza da tre anni sotto embargo, Israele ha compiuto un vero e proprio atto di pirateria e di palese violazione del diritto internazionale. Come durante l’operazione Piombo Fuso, che a cavallo tra il 2008 e il 2009 ha provocato l’uccisione di oltre 1.400 palestinesi di Gaza e il ferimento di oltre 5.000, lo Stato di Israele continua a ritenersi sollevato da ogni regola del diritto internazionale, fino a compiere atti di terrorismo di Stato come quello che ha violentemente bloccato le imbarcazioni della Freedom Flotilla.         

 

Nel nostro paese, come in tutto il mondo, tante manifestazioni hanno espresso una determinata protesta contro l’arroganza e la violenza militare israeliana e contro l’atteggiamento di una comunità internazionale che continua a rendersi complice garantendo l’impunità ai crimini di un paese ancora una volta immune da atti concreti di condanna delle sue politiche. Continueremo a scendere in piazza e invitiamo alla mobilitazione in tutte le città italiane finché tutti gli attivisti internazionali sequestrati da Israele non saranno liberati.

 

VENERDI’ 4 GIUGNO GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE

 

 ROMA - ORE 17,00 IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA

 CORTEO FINO A PIAZZA DEL POPOLO PER CHIEDERE:

 

-         L’IMMEDIATO RILASCIO DEGLI ATTIVISTI INTERNAZIONALI DELLA FREEDOM FLOTILLA SEQUESTRATI NELLE CARCERI ISRAELIANE

 

-         L’IMMEDIATA INTERRUZIONE DEGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE FRA ITALIA E ISRAELE

 

-         BOICOTTAGGIO, DISINVESTIMENTO E SANZIONI CONTRO L’ECONOMIA DI GUERRA ISRAELIANA

 

-         LA FINE DEL BLOCCO DI GAZA

 

Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese

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NEWS :

attivisti rimpatriati :

http://it.peacereporter.net/articolo/22296/Gaza,%20Manolo%20Lupperini%20e%20Manuel%20Zani%20in%20Italia

 

INTERVISTA A LUPPICHINI E AGLI ALTRI PACIFISTI RIPATRIATI:

Luppichini: "19 morti e molti gettati in mare". Nel blitz dell'esercito israeliano "ci sono stati almeno 19 morti e parecchi cadaveri sono stati buttati in mare" ha riferito Manolo Luppichini appena rientrato all'aeroporto di Ciampino, a Roma. Il regista italiano riferisce la testimonianza di un'infermiera australiana, Jenny Campbell, che era sulla Mavi Marmara. Luppichini ha poi aggiunto particolari finora mai usciti da alcuna fonte presente sulla nave. Per esempio, che per convincere il comandante della nave greca '8000' a dirigersi sul porto di Ashdot, i soldati israeliani hanno preso in ostaggio, per ore, "puntandogli un arma contro un bimbo di 13 mesi, figlio del capomacchinista Ekren Oerean". O ancora che vari testimoni in carcere gli hanno raccontato che a bordo della nave sono stati trovati "diversi morti nei bagni uccisi con un colpo alla nuca. Sono stati colpiti dagli elicotteri che hanno sparato raffiche di mitra dall'alto". L'attivista ha raccontato di essere stato picchiato nell'aeroporto dall'esercito israeliano: "Siamo stati lasciati senza acqua, trattati come bestie". Al suo arrivo in Turchia, Fallisi ha raccontato che Luppichini è rimasto coinvolto in una "violenta discussione" con le forze di polizia israeliane. "Un ragazzo di origine palestinese di nome Osama si è messo a discutere con la polizia, sono cominciate a volare parole grosse e qualche sberla, a quel punto Manolo è intervenuto per difenderlo. I poliziotti lo hanno portato via", ha detto. "Quando stavamo per muoverci per l'aeroporto, io ho chiesto che fine avesse fatto Manolo, la polizia mi ha risposto che sarebbe arrivato di lì a poco e invece non l'ho più visto".

"Abbiamo subito un vero e proprio rapimento". "Sia sulla nave che in prigione, dove non avevamo nessun tipo di diritto: non potevamo fare telefonate, chiamare i nostri avvocati", aggiunge Angela Lano, l'unica donna tra gli attivisti italiani fermati. "Sono anni che mi occupo di Palestina - ha affermato la giornalista torinese, 47 anni - ma la violenza che ho visto su quelle navi è stata incredibile". "Ho già chiamato mio marito: ora è molto più tranquillo", ha aggiunto. La giornalista fa sapere di "non ha firmato alcun foglio del governo israeliano prima di uscire da Israele".

"Sembrava Apocalipse now". "L'assalto dei soldati israeliani che si sono avvicinati alla nostra nave a bordo dei gommoni sembrava una scena di 'Apocalypse now'", racconta il trentenne Manuel Zani, il più giovane tra gli attivisti italiani fermati. "Vedere tutti quei soldati bardati, col volto coperto. Avevo paura - continua il videomaker romagnolo - ma per una po' mi sono goduto la scena". "Quando abbiano capito che ci stavano per aggredire ci siamo separati in due gruppi. Io sono andato con i giornalisti nella cabina di pilotaggio per cercare di filmare quello che stava succedendo, ma ci hanno sequestrato tutto: ho perso diecimila euro di attrezzature e non so se le recupererò mai", spiega Zani. "In Israele non ci torno neanche morto - conclude il trentenne, per la prima volta a bordo della flottiglia Free Gaza - ma voglio tornare in Palestina al più presto".

"Voglio tornare". E c'è chi, a pochi minuti dal suo rilascio, già pensa al prossimo viaggio. Come l'italo palestinese Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin: "Abbiamo fatto questo sacrificio per la gente di Gaza - dice con rabbia -, per quel milione e mezzo di palestinesi che sono in galera. Vogliamo farlo ancora. Vogliamo che il governo italiano e di tutto i Paesi del mondo capiscano. Basta con il silenzio: end the siege on Gaza".

Chi sono i 9 morti, "3 dispersi".
I nove attivisti morti durante il raid israeliano sono otto turchi e un americano di origine turca. Lo scrive l'agenzia turca Anadolu citando i rapporti di esperti e medici legali secondo i quali le nazionalità sono state determinate dopo gli esami all'Istituto di medicina legale di Istanbul, dove i cadaveri erano stati trasferiti da Israele nella mattinata di ieri. I medici legali, afferma ancora l'Anadolu, hanno trovato segni di colpi d'arma da fuoco su tutte le vittime e hanno stabilito che una di essere è stata colpita a bruciapelo. Le fonti hanno aggiunto che le circostanze esatte delle morti saranno stabilite con maggiore precisione una volta eseguiti gli esami balistici, per i quali occorrerà circa un mese. L'organizzazione umanitaria Ihh (principale gruppo dietro la Freedom Flotilla) ha reso noti i nomi delle vittime, aggiungendo che tre altre persone risultano ancora disperse. Si tratta di Cengiz Akyuz, 41 anni, di Iskenderun, nel sud della Turchia; Ali Haydar Bengi, 39 anni, di Diyarbakir, Kurdistan; Ibrahim Bilgen, 61 anni, un ingegnere elettronico di Sirte; Furkan Dogan, 19 anni, il turco-americano. L'autopsia ha riferito che il ragazzo è stato ucciso da quattro pallottole alla testa e una al petto, sparate a distanza ravvicinata. Poi Cevdet Kiliclar, 38 anni, un giornalista nato nella città di Kayseri, nella Turchia centrale e dipendente della IHH a Istanbul; Cengiz Songur, 47 anni, dal porto egeo di Izmir; Cetin Topcuoglu, 54, ex campione europeo di taekwondo e poi allenatore della nazionale turca, che viveva ad Adana; Fahri Yaldiz, 43 anni, vigile del fuoco, padre di quattro figli da Adiyaman. Suo fratello Habip ha detto alle agenzie di stampa che Fahri aveva ripetuto più volte di voler morire combattendo in Israele e diventare un martire; Necdet Yildirim, 32 anni, di Malatya, che lavorava per l'Ihh.

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ECCO CHI è CHE USAVA BASTONI E MANGANELLI sulla nave, il racconto dell'arrembaggio pirata dell'esecito israeliano in acque internazionali:

- intervista a Zani:

http://tv.repubblica.it/dossier/gaza-assalto-nave/zani-nessun-diritto-rispettato/48258?video=&pagefrom=1

- intervista ad Angela Lano (interessante minuto 02:50 del video)

http://tv.repubblica.it/dossier/gaza-assalto-nave/angela-lano-violenza-psicologica-ci-hanno-rubato-tutto/48264?video=&pagefrom=1

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ed ecco una magistrale manipolazione della verità da parte dell'esercito israeliano, nel video non si distinguono soldati da pacifisti e le azioni di violenza sono attribuite falsamente ai pacifisti (seppure ricordiamo che l'attacco è avvenuo in acque internazionali e pertanto illegale e quindi persino una reazione degli attivisti sarebbe stata comunque leggittima nel diritto internazionale ) :

alla seguente pagina clicca (nella colonna a sinistra) su "video l'assalto filmato dall'elicottero"

 http://www.repubblica.it/esteri/2010/06/03/news/italiani_picchiati-4531088/?ref=HRER2-1

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Israeliani festeggiano il massacro:

i pacifisti che portano aiuti umanitari

ai loro occhi accecati dall'ideologia sono terroristi:

http://tv.repubblica.it/dossier/gaza-assalto-nave/
israele-si-divide-dopo-
il-blitz-il-reportage/48194?video=&pagefrom=1


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