EVENTI a Roma riguardanti Medio Oriente e Mondo Arabo (Calendario)

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22- Giornata della Memoria - A Shed (teatro)

Sabato 22 gennaio

ore 21

in occasione della Giornata della Memoria,

Centrale Preneste - Teatro per la Nuove Generazioni, Municipio Roma VI, Ruota Libera Teatro

presenta

lo spettacolo teatrale A Shed, il demone di Tishevitz

di e con Olek Mincer,

liberamente tratto dal racconto L'ultimo demone (Mayse Tishevitz) di Isaac Bashevis Singer.

Scene e costumi: Lillo Bartoloni e Luisa Taravella

musiche: Massimiliano e Gabriele Coen, Claudio Mappelli, Paul Harden

suono: Paolo Modugno

 

"Diavoli, spiriti, angeli e fantasmi abitavano con noi. Erano la prova che non solo gli esseri umani hanno bisogno dell'invisibile, ma che esso era implicato con noi. Che fosse per insidia o per protezione l'aldilà si curava dei vivi. Una generale disinfestazione di quello che non è certificato dai sensi ha sterilizzato la vita dalla contaminazione con le presenze. Oggi il fantastico è compito del cinema e degli effetti speciali. E' una luccicante contraffazione. In "Questi fantasmi" Eduardo De Filippo mette in scena il doppiofondo che stava intorno alla vita, al quale il napoletano si rivolgeva con supplica di aiuto.

 

La narrativa e il teatro yiddish sono frequentati da fantasmi. Il dibbùk, dal verbo ebraico "davàk" attaccare, "l'appiccicato addosso", lo spirito di un defunto che si artiglia a un vivo e lo governa. Il malocchio, l'"ain ha ra" è ossessione che minaccia il linguaggio e mette a rischio anche la pronuncia di un augurio. La creatura umana era attenta all'invisibile non per superstizione ma per sviluppo di centri nervosi di rilevazione di presenze. Così il giovane rabbi di Tishevitz sa che il pensiero di vanagloria che s'intrufola in lui mentre studia in lingua sacra è opera al nero, interferenza esterna di sobillatore al quale chiedere subito: "Chi sei ?" Oggi un tale comportamento rientra nel caso clinico di uno sdoppiamento della personalità, un disturbo della percezione. Abbiamo ospedalizzato l'invisibile. E' questo il nostro disturbo. Pretendiamo di attenerci al sensibile e non ci accorgiamo che si restringe, si richiude a sacco su di noi. Ridotto a se stesso, privo di relazione con l'aldilà dei sensi, il sensibile si ammala di solitudine e si rattrappisce.

Il racconto di Singer e la cura di Olek Mincer nel restituircelo sono un rimedio omeopatico alla nostra paralisi d’immaginazione. Quello che accade in scena, accade in noi da sempre. Riapriamo almeno per una sera la finestra che abbiamo murato, affacciata sul cortile invisibile." (Erri De Luca)

 

Ruota Libera Teatro

via Alberto da Giussano, 58

prenotazioni: tel 06 25393527 - 06 27801063

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