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13- Renzi Presidente del Consiglio (articoli)

RENZI PRESIDENTE DL CONSIGLIO
ANALISI DELLA POSIZIONE DI RENZI SUL CONFLISTTO ISRAELO-PALSTINESE


ARTICOLO Fonte Nena News :

Israele applaude a Renzi, il filo-sionista.

di Michele Giorgio

Netanyahu ha  subito invitato il neo Presidente del Consiglio italiano in Israele. Il giornale Haaretz sottolinea che Renzi ritiene centrale in Medio Oriente la “questione Iran” e non quella palestinese e che si dichiarò contro il voto favorevole dell’Italia all’ingresso dello Stato di Palestina nell’Onu

Il Presidente del Consiglio ed ex sindaco di Firenze Matteo Renzi oggi è alla prova del voto di fiducia al Senato ma ha già avviato contatti con i leader europei ed internazionali che guardano, con interessi diversi, al suo mandato. Tra questi c’è anche Benyamin Netanyahu. Ieri, subito dopo aver discusso con la cancelliera Angela Merkel del vertice italo-tedesco del 15 aprile, Renzi ha avuto una telefonata “molto cordiale”, così è stata descritta dal suo entourage, con il premier israeliano. Un colloquio che ha un significato ben superiore ai classici riti diplomatici legati alla nascita di un nuovo governo e alla nomina di un nuovo primo ministro. Oltre a congratularsi con Renzi per il suo nuovo incarico, Netanyahu ha prontamente invitato Renzi a Gerusalemme per un incontro bilaterale in tempi stretti. Entrambi hanno espresso la volonta’ di allargare i rapporti tra Italia e Israele, sia nel campo della cooperazione sia in quello delle tecnologie.L’Italia, ha detto Netanyahu, “svolge un ruolo importante a livello internazionale”, apprezzando il sostegno di Roma “contro il boicottaggio di Israele”.

Il Presidente del Consiglio italiano non ha mai fatto mistero di essere un fervente sostenitore di Israele mentre non si ricordano sue dichiarazioni critiche delle politiche di occupazione nei Territori o in appoggio ai diritti dei palestinesi. Piuttosto è noto per i forti dubbi che a fine novembre 2012 manifestò quando il presidente dell’Olp Mahmud Abbas (Abu Mazen) chiese (e ottenne) l’ammissione all’Onu della Palestina come stato non membro e per le critiche che lanciò al governo Monti che approvò la richiesta.

Una linea che Renzi ebbe modo di esprimere più volte nei giorni immediatamente precedenti al voto alle Nazioni Unite. «La sinistra italiana deve abituarsi a ridire che Israele ha il diritto di esistere, perchè troppo spesso c’è stato atteggiamento della sinistra anti-israeliano inconcepibile e insopportabile», dichiarò il 20 novembre  a “Omnibus” sulla tv “La7” nel pieno dell’offensiva aerea israeliana “Colonna di Difesa” contro Gaza (circa 170 morti, tra i quali decine di civili). «Israele è un paese che è circondato da realtà che vogliono la sua distruzione, a partire dall’Iran», aggiunse.

Due giorni dopo, al termine dell’operazione militare contro Gaza, durante un collegamento telefonico con la “Maratona oratoria per Israele” in corso davanti a Montecitorio, Renzi proclamò «Firenze accompagna la vostra maratona e con il suo sindaco è orgogliosa di dirsi oggi amica di Israele». Il successivo 28 novembre, del corso della sfida tv con l’allora segretario del PD Bersani per le primarie del centrosinistra, Renzi disse di non essere «d’accordo sul fatto che la centralità di tutto sia il conflitto israelo-palestinese». Il problema, aggiunse, «è l’Iran e se non raccogliamo il grido di dolore dei ragazzi di quel Paese, se non risolviamo lì non risolviamo nemmeno la questione tra Israele e Palestina».

Parole che suscitarono preoccupazione tra palestinesi e arabi in Italia. «La linea del sindaco di Firenze è contraria a quella seguita sempre da un partito (PD) che appoggia l’aspirazione palestinese ad avere un proprio Stato accanto a quello di Israele», osservò Foad Aodi, presidente del Comai, il cartello che raccoglie le comunità del mondo arabo in Italia. «Una persona che vuole diventare premier di un Paese mediterraneo come può dichiarare che il popolo palestinese non ha nemmeno il diritto allo status di Paese osservatore dell’Onu? Con ciò dice no ai rapporti con tutto il mondo arabo, penalizzando l’economia, il commercio, i progetti futuri…Non abbiamo bisogno di un premier di questo tipo», aggiunse Aodi.

Un anno e mezzo dopo, contro gli auspici di Aodi, Renzi è diventato Presidente del Consiglio e non soprende il gradimento che questa novità ha riscosso nello Stato di Israele già abituato, negli ultimi anni, a considerare l’Italia sua stretta alleata in Europa.  «Il nuovo primo ministro italiano sostiene Israele e vede l’Iran come la minaccia principale», ha scritto ieri il quotidiano Haaretz tracciando il profilo di Matteo Renzi. Secondo il giornale il neo premier «porterà Roma, già uno dei maggior alleati chiave in Europa, ancora più vicina a Israele» anche se non potrà mutare la posizione italiana allineata a quella europea contro le colonie ebraiche in Cisgiordania.

Haaretz ha sottolineato gli ottimi  rapporti tra Renzi e la comunità ebraica italiana e ricordato che tra i suoi principali consiglieri c’è Yoram Gultgend, un israeliano naturalizzato italiano, diventato deputato del Pd. «In politica estera abbiamo certamente un amico», ha notato da parte sua Gultgend.

da Nena News

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ARTICOLO Fonte Huffington Post:

La lobby sionista adesso tifa per Renzi


La lobby sionista adesso tifa per Renzi
Negli ultimi giorni, sui forum e siti considerati vicini ai settori più sionisti delle comunità ebraiche italiane, la campagna elettorale ha virato in maniera netta a favore di Matteo Renzi. Cade così un velo inquietante: "Se non lo fai per l'Italia fallo per Israele".

Matteo Renzi nei giorni scorsi aveva detto testualmente: “Talvolta Israele eccede nella difesa, e dobbiamo dirlo, ma è tempo che la sinistra pronunci parole inequivocabili sul diritto di Israele di ivere senza minacce”. E poi aveva rincarato la dose: "Io non sono così sicuro che bisogna per forza votare sì (sul riconoscimento ONU della Palestina). Non è solo il governo italiano a mostrarsi titubante, lo sono anche gli inglesi ed altri….Non sono d’accordo con Bersani sul fatto che la centralità di tutto sia il conflitto israelo-palestinese. Il problema è generale di tutta l’area del Medio Oriente. E al centro c’è l’Iran. Dobbiamo noi Europa per primi ascoltare il grido di dolore delle ragazze di Teherhan. Se non risolviamo lì, non risolviamo il conflitto israelo-palestinese. A Gaza cosa c’è scritto, infatti? ‘Grazie Teheran’. L’Europa non deve lasciare la questione Iran soltanto agli Usa: è quella la madre di tutta le battaglie nel Medio Oriente". Questo aperto sostegno di Renzi agli interessi strategici di Israele sta producendo alcuni effetti in quella che nel nostro paese possiamo considerare come la lobby sionista, cosa diversa dalla o dalle comunità ebraiche.

A rivelare quanto sta accadendo in queste ore è un articolo dell'Huffington Post che riproduciamo qui di seguito:

"Un’indicazione ufficiale di voto per ora non c’è – e, anzi, il presidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, è pronto a smentire chiunque gliene attribuisca una – ma una larga fetta degli ebrei romani sembra avere le idee chiare. Del resto basta leggere il testo di un sms che, da alcune ore, sta circolando a tamburo battente di cellulare in cellulare. Un appello al voto, “per Israele”. “Dopo le ultime affermazioni di Bersani su Israele - recita il messaggio - dopo il riconoscimento della Palestina come osservatore all’Onu e dopo i recenti conflitti con Hamas pensi che ad Israele serva perdere un alleato prezioso come è stata sempre l’Italia?”. A preoccupare gli ebrei è Vendola: “Serve ad Israele un futuro presidente del consiglio che stringerà un’alleanza con Vendola – si chiedono – che parla di sofferenza dei palestinesi, ma non spende una parola per i bambini israeliani sotto i missili qassam ogni giorno?”. Per questo, si scrive, il voto deve essere per Renzi: “Domenica si vota. Bersani al momento è in vantaggio. Fai la tua parte, impedisci che vinca. Vai a votare. Se non lo fai per l’Italia fallo per Israele”.

“Come presidente della comunità ebraica romana non do indicazioni di voto, né a partiti politici diversi e né a esponenti dello stesso partito – ha detto Pacifici - Questa è da sempre la mia linea”. “Quello che però ho notato, navigando sui forum e sui siti vicini alla comunità – aggiunge il leader degli ebrei della capitale - è che c'è in queste ore una schiacciante mobilitazione per Renzi".

Il sito della comunità ebraica romana aveva titolato, lo scorso 20 novembre, su una frase del sindaco di Firenze che viene spesso citata sui social network come esempio della vicinanza del sindaco al popolo israeliano: “La sinistra ripeta che Israele ha diritto di esistere”. E ancora: “Troppo spesso c’è stato un atteggiamento della sinistra anti-israeliano inconcepibile e insopportabile. Israele è un Paese che è circondato da realtà che vogliono la sua distruzione, a partire dall’Iran”. Parole che bastano a far scoccare la scintilla tra gli ebrei e lo sfidante di Bersani. Che, lo scorso mese ottobre, si è anche trovato a fare i conti con le più becere teorie da "complotto giudaico massonico", con tanto di tesi su degli occulti finanziatori israeliani. Chiacchiere della peggiore specie, alle quali il comitato Renzi ha sempre risposto nell'unico modo possibile: "Tutti i finanziamenti sono stati pubblicati on-line".

Sulla pagina Facebook del "Progetto Dreyfus" – nata, poche settimane fa, su impulso di un gruppo di ragazzi, allo scopo di contribuire a fornire un’informazione corretta sul conflitto tra Israele e Palestina – viene ricordata un’altra dichiarazione-chiave per gli ebrei: “Io sono per due popoli e due stati - aveva detto Renzi - Il problema è che in una parte della sinistra c'è il desiderio di attaccare il popolo di Israele, non quello di difendere il popolo palestinese. E va ricordato che Israele si trova in una situazione in cui intorno ha popoli che vogliono sterminarlo". Seguita da decine di commenti di supporto per il sindaco. Con poche eccezioni. “Non sapevo che ci fosse qualcuno a sinistra che non fosse filopalestinese a priori. Meno male” afferma Daniele, con Franco che fa notare i commenti alle parole di Renzi da parte dei supporter dell’avversario: “Purtroppo ho letto reazioni rabbiose e violente da parte del popolo bersaniano. E poteva mancare il complotto giudaico massonico, che ha costretto - finanziandolo - Renzi ad esprimersi in quel modo?”. “Renzi è un uomo di sinistra occidentale. In Italia non si era mai visto”, osserva Sophie. E ancora, Emilia: “Ogni tanto c'è chi legge gli eventi senza pregiudizi”. "Non stiamo certo dicendo che Bersani sia anti-israeliano - commenta un esponente della comunità ebraica romana che chiede l'anonimato - ma è indubbio che Renzi ha sempre dimostrato di essere molto più vicino a Israele di lui".

Non manca, comunque, chi rimane, a fianco del segretario. E’ il caso di Emanuele Fiano, deputato del Pd che, pur apprezzando le parole del sindaco fiorentino, conferma il suo supporto per Bersani. Ma anche quello di Tobia Zevi, Presidente dell’Associazione di cultura ebraica Hans Jonas che, nelle ultime ore, ha condiviso un appello al voto, per Bersani, firmato da Gad Lerner: “I leader dell’ebraismo italiano non facciano giochetti ridicoli come il voto anti Bersani contro la scelta del governo”, ha scritto in un tweet il popolare conduttore.

Fonte Huffington Post, articolo di Marco Pasqua

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