EVENTI a Roma riguardanti Medio Oriente e Mondo Arabo (Calendario)

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4- IL LIBANO TRA CONFLITTO E TRANSIZIONE (convegno)

Report di questo evento:    GUARDA IL VIDEO DELLA CONFERENZA 

Servizio realizzato da UniromaTv

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Dipartimento di Studi Orientali

in collaborazione con

Un Ponte per

Sguardo sul Medio Oriente

 

in occasione della

pubblicazione del Rapporto sugli interventi nel campo profughi di Nahr el Bared

di Un Ponte per…

presenta

IL LIBANO TRA CONFLITTO E TRANSIZIONE :

Dibattito sulla situazione socio-politica libanese e sul cambiamento nel mondo arabo.

 

- Introduce e modera:

Laura Guazzone, Università di Roma La Sapienza

 

- Il Libano e lo scenario regionale:

Michele Giorgio, il Manifesto  da confermare

 

- I campi profughi palestinesi del Libano ed il lavoro a Nahr el Bared:

Gaetano d’Ovidio, Un Ponte per…

 

- “La strada araba”: Collegamento telefonico con Beirut per testimonianze dirette

Aggiornamento sul programma del convegno:

Michele Giorgio non potrà essere presente (vedi più in basso articolo sole 24 ore),

ma ci sarà Saad Kiwan in collegamento dal Libano.

 

4 febbraio 2011

ore: dalle 17 alle h. 20.

presso: ex-Facoltà di Studi Orientali,

Via Principe Amedeo 182/b

AULA 1

info: www.sguardosulmedioriente.it

CLICCA QUI PER INFORMAZIONI sul convegno
CALENDARIO EVENTI a Roma su Medio Oriente e Mondo arabo

     http://www.unponteper.it/
Leggi il rapporto "Due anni di lavoro a Nahr el Bared. Una crisi senza fine".

Aggiornamento sul programma del convegno:

Ore 10,15. Arrestati Giovanni Porzio di Panorama e Michele Giorgio del Manifesto mentre tentavano di raggiungere Piazza Tahrir. Raggiungo Porzio al telefono: sono stati bloccati da un banda di giovani armati di coltelli nella zona di Zaidan Zyenab, poi consegnati ai militari e alla polizia. Ora si trovano in un cortile sotto sorveglianza dei militari. Si spera che li rilascino presto. L'ambasciata italiana del Cairo è stata avvertita. Giovanni Porzio mi dice che intorno alle vie di accesso stanno arrestando giornalisti e cittadini stranieri. Leggi articolo: IL sole 24 ore

RILASCIATI Giovanni Porzio e Michele Giorgio dopo essere stati arrestati

stamattina mentre tentavano di raggiungere piazza Tahrir. Con un sms delle

11.20 Giovanni Porzio di Panorama ha avvisato di essere stato rilasciato

insieme a Michele.

Porzio a Radio 3 qualche minuto fa: dalla sua finesatra vede mezza piazza,

dice che intorno arrestano tutti gli stranieri in strada.

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Perché ancora Nahr el Bared?

A più di due anni dai violenti scontri del 2007 che hanno causato la distruzione del campo di Nahr el Bared in Libano, lo scorso dicembre abbiamo terminato il nostro intervento di assistenza socio-sanitaria ai rifugiati palestinesi. Un intervento che voleva restituire ai nostri amici e compagni palestinesi speranza. Un intervento che ci ha visto lavorare al loro fianco per due lunghi anni, grazie all’Associazione Beit Atfal Assomoud.

Ma il lavoro non è finito. Il campo di Nahr el Bared non è stato ancora ricostruito. La comunità internazionale si sta ritirando dal Libano, proprio mentre il paese è di nuovo sull’orlo di una grave crisi. Qualsiasi ulteriore violenza farà si che i campi palestinesi vengano drammaticamente dimenticati, spegnendo la speranza di un’integrazione minima dei rifugiati nella società libanese. L’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite che si dovrebbe occupare di loro, sta solo subendo tagli al bilancio.

I presidi sanitari creati da Assomoud e da Un Ponte per… continuano invece ad operare, ma non senza difficoltà. Molti degli abitanti Nahr el Bared vengono dal campo di Tal el Zaatar, che fu distrutto all’inizio del conflitto degli anni ’70, e prima ancora venivano dalla Palestina. I nostri amici e compagni nei campi del Libano hanno imparato a resistere e noi abbiamo imparato a non dimenticarli e a raccogliere solidarietà e fondi.

Nel 2011 racconteremo di più dei sostegni a distanza e dell’importanza di quel piccolo contributo che permette ai giovani palestinesi di studiare e crescere sani in un contesto folle. Stiamo raccogliendo fondi per la formazione professionale di chi termina un percorso scolastico e stiamo ancora cercando finanziamenti per continuare ad offrire assistenza a Nahr el Bared. Inoltre, in primavera organizzeremo un viaggio per andarli a conoscere e un campo di lavoro per rafforzare il rapporto di solidarietà e amicizia.

Saluti di pace,

Domenico Chirico

Direttore di Un Ponte per…

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I rifugiati palestinesi in libano

La presenza dei profughi palestinesi in Libano risale al 1948, quando circa centomila persone si rifugiarono nel paese dei cedri per sfuggire alla prima guerra arabo israeliana che portò alla fondazione dello Stato d’Israele sulla terra della Palestina Storica. Allora furono creati, nel solo Libano, quattordici campi “temporanei” per garantire ai palestinesi rifugio e protezione dalla guerra. Nel corso degli anni ‘50 divenne operativa UNRWA (United Nations Relief and Work Agency for Palestinian in Near East), organizzazione delle Nazioni Unite per l’assistenza ed il lavoro ai profughi palestinesi rifugiati nelle diverse aree del Medio Oriente. Secondo la definizione dell’agenzia, sono considerati profughi palestinesi quelle persone che avevano residenza nella Palestina storica tra il giugno del 1946 ed il maggio del 1948 e che, a seguito della guerra, avevano perduto i propri mezzi di sussistenza e le loro terre. Stante il suo mandato, UNRWA può garantire servizi di base essenziali solamente a coloro che vivono nelle sue aree di competenza specifica (i campi profughi), e che sono regolarmente registrati presso l’agenzia. I discendenti di questi profughi sono anch’essi eleggibili per i servizi UNRWA, che quando cominciò le sue attività assisteva circa 750.000 palestinesi sparsi in diversi paesi della regione. Profughi che oggi sono diventati 4,6 milioni.

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La crisi di Nahr el Bared

Nahr el Bared è il campo profughi più a nord del Libano, situato sulla costa a 16 km dalla città di Tripoli. Il campo fu istituito dalla croce rossa internazionale nel 1949 su uno spazio di 1 km quadrato messo a disposizione di UNRWA per ospitate i profughi palestinesi provenienti in larga parte dai villaggi della Galilea. Dal 1949 ad oggi la superficie del campo è andata progressivamente ampliandosi per far fronte alla naturale espansione demografica della popolazione residente, all’interno di una zona che oggi viene chiamata new camp, con un alta concentrazione di profughi palestinesi ed un numero limitato di famiglie libanesi che condividono un area di 2 km quadrati che appartiene formalmente alle municipalità di Mouhammara e Bebnine. All’interno di quest’area, non ufficialmente riconosciuta come campo, diverse famiglie palestinesi furono in grado di acquistare terre o appartamenti nel periodo antecedente al 2001.

Prima della crisi, Nahr el Bared era considerato come il campo profughi economicamente più prospero del Libano. La sua posizione strategica tra Tripoli - seconda città del paese -, la piana agricola dell’Akkar e l’arteria principale verso la frontiera siro-libanese hanno reso questo campo un importante centro economico per tutto il nord del Libano. Come tutti i campi palestinesi, Nahr el Bared costituiva una fonte di lavoro a basso costo per i proprietari terrieri dell’Akkar e garantiva ai vicini villaggi libanesi beni e servizi più economici rispetto alla media libanese (soprattutto nel manifatturiero, nella manutenzione e nelle riparazioni).

Nel maggio del 2007 violenti scontri scoppiarono tra le forze armate libanesi ed un gruppo di militanti del movimento jiadista noto come Fatah al Islam. Il conflitto cominciò nel nord del Libano, nella città di Tripoli, quando sospetti rapinatori furono affrontati militarmente dalle forze di sicurezza interna libanese. Gli scontri si estesero all’intera area della città di Tripoli e di Nahr el Bared, dove una pattuglia dell’esercito libanese subì un’imboscata a Qalamoun e diversi militari furono attaccati.6 Lo stesso giorno, due forti esplosioni toccarono la città di Beirut mentre a Tripoli l’esercito attaccava alcuni stabili occupati da membri del gruppo jiadista.

L’area di Nahr el Bared divenne presto l’arena di un durissimo confronto militare tra l’esercito libanese ed esponenti di Fatah al Islam che durò per più di tre mesi. Le discordie tra Fatah/PLO e le fazioni palestinesi di matrice religiosa, particolarmente Hamas, circa l’approccio da tenere rispetto a Fatah al Islam contribuirono agli eventi di Nahr el Bared nella misura in cui il gruppo godette di una certa liberta di azione e di impunità all’interno del campo.

 

 

 

 

----------------------------------------------------- prima stesura del comunicato:

Un Ponte per...

in collaborazione con

Sguardo sul Medio Oriente

presentano

4 febbraio 2011

ore: 17.00 -20.00

presso: Dipartimento di Studi Orientali

Via Principe Amedeo 182/b

aula:  a breve ulteriori informazioni

 

convegno

"Sostegno alla popolazione rifugiata palestinese di Nahr el Bared

attraverso il rafforzamento delle attività di salute mentale e sostegno psico-sociale".

 

Presentazione del rapporto del progetto che “Un Ponte per...” ha realizzato negli ultimi anni

nel campo profughi di Nahr el Bared, dal titolo “Due anni di lavoro a Nahr el Bared, una crisi senza fine”. Il convegno sarà anche occasione per affrontare la crisi politica libanese.

Leggi il rapporto "Due anni di lavoro a Nahr el Bared. Una crisi senza fine".

 

Panel Relatori:

- introduce Loretta Mussi (presidente di Un Ponte per)

- presentazione del rapporto da parte dell'autore Gaetano D'Ovidio (membro del Comitato Nazionale di Un ponte per...)

 

Intervengono:

- Michele Giorgio (giornalista del Manifesto e Agenzia di stampa Nena news)

- Jean Mouhanna (giornalista di Radio Vaticana)

 

Ulteriori informazioni :

http://www.unponteper.it/informati/article.php?sid=1912

www.sguardosulmedioriente.it

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