EVENTI a Roma riguardanti Medio Oriente e Mondo Arabo (Calendario)

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25/2- [Cecina Mare (LI)] EuroMaghrebMashrek

Cecina Mare (LI)

Meeting Internazionale Antirazzista (MIA)-

diciassettesima edizione dal 25 giugno al 2 luglio “Luogo Comune”

 

27-29 giugno

IL VENTO DEL CAMBIAMENTO

UGUAGLIANZA E DIGNITA’ NEL MEDITERRANEO

PER LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLE RELAZIONI EURO-MAGHREB-MASHREK

PER UNA NUOVA POLITICA EUROPEA VERSO IL NORD AFRICA

NELL’AMBITO DELLO SPAZIO EURO-MAGHREB-MASHREK DEL FORUM SOCIALE

 

PROMOTORI

ARCI, Migreurop, Rete euro-mediterranea dei diritti dell’uomo, Fmas - Forum delle Alternative

 

ADERENTI E PARTECIPANTI

Le organizzazioni del processo Forum Sociale Maghreb-Mashrek,

Fondazione Anna Lindh, Solidar, Movimento Federalista Europeo, Flare, FTCR, ATFD, REVES, parlamentari europei di vari paesi,

sindacati e confederazioni di sindacati, fondazioni europee delle famiglie politiche progressiste, CGIL, ASGI, Meltingpot Europa, Ya Basta, Fiom, Uisp, A Sud, Terra del Fuoco, Forum ambientalista, Legambiente, Associazione per la pace, Lunaria, Un ponte per…, Rete della Conoscenza, Agenzia Habeshia per la Cooperazione allo Sviluppo, SEM-Sinistra Euromediterranea, Rete@Sinistra, CIPSI, associazioni italiane ed europee, Fondazione Rosa Luxemburg, Gruppo Gue del Parlamento Europeo….

 

BOZZA DI PROGRAMMA

27 giugno - mattina

Lo stato della democrazia nel Maghreb e il ruolo della società civile

 27 giugno - pomeriggio

Migranti, rifugiati, frontiere

28 giugno - mattina

Libertà di circolazione e razzismi e islamofobia

 28 giugno - pomeriggio

Le relazioni economiche tra l’Europa e il Nord Africa

29 giugno - mattina

Sostenere la democrazia, democratizzare le relazioni

29 giugno - pomeriggio

I prossimi passi della società civile

 

CARATTERISTICHE DELL’INCONTRO

L’incontro di Cecina inizierà con un laboratorio tra le organizzazioni e le reti di società civile principalmente del Maghreb, ma anche del Mashrek, e quelle organizzazioni e reti che supportano dall’Europa questo processo di emancipazione. Sarà una tappa di un percorso finalizzato ad analizzare e chiedere una revisione degli accordi e delle relazioni tra UE e il Nord Africa, per spingere le istituzioni a democratizzare queste relazioni, introducendo il punto di vista della società civile, rafforzandolo e promuovendolo.

L’incontro si svolgerà in tre giorni alla presenza di tante organizzazioni e singoli provenienti soprattutto dai paesi dell’UE e dal Maghreb, ma anche dal Mashrek, e di rappresentanti della politica e delle istituzioni.

 

PRESENTAZIONE

Il Mediterraneo ha sempre intrecciato storie di popoli e di persone. Sul mare hanno viaggiato culture e civiltà, mercanti, artisti ed eserciti. Nell’epoca moderna, il colonialismo e il neoliberalismo hanno imposto relazioni asimmetriche, ineguali ed ingiuste tra le due sponde del Mediterraneo, anche in materia economica e per quel che concerne la libertà di movimento delle persone.

Lampedusa è uno dei simboli di queste relazioni ineguali. L’isola di Lampedusa è la porta dell’Europa, la porta della vita come la chiamano i migranti, dove però tante sono le tombe senza nome. E migliaia sono i morti in mare, fra chi viene a cercare protezione o a costruire un futuro.

Per anni, dall’Europa è arrivato sostegno ai regimi totalitari del Maghreb e del Mashrek tramite accordi, programmi, armi e piani di intervento. Sono state sottratte risorse ai paesi del sud e dell’est del Mediterraneo e perseguite politiche di controllo delle frontiere che rendessero questi paesi complici delle politiche europee in materia di immigrazione. Attraverso accordi in materia economica e migratoria si sono prodotte nuove forme di disuguaglianza e di sfruttamento.

In molti casi questi accordi prevedono limitazioni delle libertà personali contrarie alla legislazione europea, ai trattati internazionali e alle costituzioni delle democrazie europee. È il caso degli accordi di riammissione o dei programmi di gestione delle frontiere, intrisi di ideologia e, molto spesso, di propaganda elettorale, dei governi europei.

Progressivamente le frontiere dell’Europa sono state spostate verso l’Africa del Nord, scaricando su quei paesi la gestione degli arrivi e finanziando una vera e propria guerra ai migranti. Allo stesso tempo le politiche liberiste hanno impoverito la maggioranza della popolazione e aumentato le diseguaglianze sociali e intra-regionali. Per decenni sulla società civile organizzata è stata tenuta sotto il pugno di ferro dei regimi e la crescita della più fondamentale componente della democrazia, elemento necessario a una economia e a una società giuste e sostenibili, è stata repressa.

Il vento di cambiamento che soffia sul Mediterraneo, le rivoluzioni e le rivolte arabe, la caduta dei regimi chiedono di modificare questi rapporti, e di subordinare le relazioni fra Europa, Maghreb e Mashrek in tutti gli ambiti a principi di uguaglianza, giustizia, pari dignità e diritti umani. Le politiche europee vanno riviste, specialmente quelle in materia di immigrazione, di economia e di commercio.

C’è bisogno di un gigantesco investimento politico sulle risorse democratiche dei paesi della sponda sud, sui giovani, le donne, i lavoratori, sulla società civile indipendente, perché quel vento produca risultati duraturi e possa seminare uguaglianza e dignità anche in Europa e nel mondo intero.

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