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14- Petizione per la Mesopotamia (petizione)

Mesopotamia, patrimonio dell'umanità.
Quando lo sviluppo non è sostenibile


Il patrimonio mondiale della Mesopotamia continua a essere minacciato
dalla costruzione della diga Ilisu sul fiume Tigri. E’ per questo che
è stata appena lanciata una petizione internazionale indirizzata
all'UNESCO, con l'obiettivo di salvare un ecosistema unico nel suo
genere, nonché l'antica città di Hasankeyf, che vanta un passato di
almeno 10 mila anni.

traduzione di Federica Daga


Oltre alle gravi ripercussioni culturali ed ecologiche, la grande diga
minaccia anche il diritto all'acqua, al cibo e allo sviluppo
auto-determinato di svariate centinaia di migliaia di persone su
entrambe le sponde del fiume. Inoltre, quanto è stato fatto
sull’Eufrate dimostra che le grandi dighe hanno un impatto negativo
sulla stabilità politica.

La petizione è stata lanciata da quattro organizzazioni della società
civile provenienti da diverse parti della Mesopotamia.

Per molti anni hanno lottato a favore di uno sviluppo sociale ed
ecologico basato sulla preservazione del patrimonio naturale e
culturale di questa regione.

La Mesopotamia Superiore e Inferiore sono state il punto di partenza
del passaggio all'agricoltura sedentaria e delle prime civiltà
dell'umanità.

La regione fornisce l'eccezionale possibilità di acquisire ulteriori
conoscenze sulla storia dell'umanità. Questo importante patrimonio non
dovrebbe essere distrutto a causa del Progetto Ilisu e di altre dighe
che avranno vita dai 50 ai 70 anni.

Tali dighe sono espressione di ignoranza, di una società non
partecipativa e di un modello di sviluppo obsoleto.

Il governo turco non è interessato al confronto con le popolazioni
locali coinvolte e i loro rappresentanti, e non ha intavolato alcuna
discussione con l'Iraq e la Siria, paesi a valle rispetto alla diga.

Il governo iracheno non mostra la volontà di agire contro le dighe
distruttive della Turchia e dell'Iran.

Il risultato è che oggi né l'Hasankeyf né le Marshland mesopotamiche
sono nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO, grazie al
governo turco che non ha mai agito per promuovere Hasankeyf, ignorando
qualsiasi appello dei cittadini e delle organizzazioni della società
civile.

Le Marshland della Mesopotamia sono all'interno dell'elenco
provvisorio presentato dall'Iraq al Comitato del patrimonio mondiale
nel 2003, ma da quel momento non sono stati fatti passi in avanti.

Al fine di conservare lo straordinario patrimonio naturale e culturale
della Mesopotamia, l'UNESCO deve agire facendo pressione sul governo
di Ankara per non costruire la diga Ilisu e su Turchia e Iraq per far
nominare Hasankeyf e le Marshland mesopotamiche Patrimonio Mondiale
dell'Umanità.

Per questo i promotori della petizione chiamano tutti i cittadini
della regione e del mondo ad unirsi all'appello, al fine di ricordare
all'UNESCO la propria responsabilità nell'uso di tutti i mezzi
possibili per fare pressione sui governi.

I promotori hanno scelto di lanciare la petizione il 14 marzo,
giornata internazionale dell'azione per i fiumi.


Ulteriori informazioni sul progetto della diga di Ilisu e su Hasankeyf:

Contatti:


Initiative to Keep Hasankeyf Alive: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Tel:
0090-5357446902
ICSSI - Iraq Civil Society Solidarity Initiative:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Tel: 0039-3291345117
CDO – Civil Development Organisation: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CENESTA - The Centre for Sustainable Development: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Organizzazioni sostenitrici internazionali:

- CounterCurrent, Potsdam/Germany
- Berne Declaration, Zurich/Switzerland
- ECA-Watch, Vienna/Austria
- The Corner House, London/UK
- International Rivers, Berkeley/USA
- BankTrack, Amsterdam/Netherlands
- Both Ends, Amsterdam/Netherlands;
- Center for Human Rights and Environment (CEDHA) – Argentina
- CRBM – Campaign for the Reform of the World Bank
- East-West Diwan, Köln/Germany
- ECA Watch Global
- EcoDoc Africa, South Africa
- Fairfin, Brussels/Belgium
- Forum Umwelt & Entwicklung, Berlin/Germany
- Friends of Earth (BUND), Germany
- Friends of the Earth, USA
- Garifuna people of Honduras, Honduras
- Green Watershed China
- Himalayan and Peninsular Hydro-Ecological Network-HYPHEN
- Insurrección Autónoma, Honduras
- International Accountability Project, San Francisco/USA,
- Les Amis de la Terre (Friends of the Earth France)
- NABU – Naturschutzbund, Berlin/Germany
- Observatori del Deute en la Globalització (ODG - Debtwatch Spain),
Barcelona/Spain
- OFRANEH - Organización Fraternal Negra Hondureña, Honduras
- Setem, Madrid/Spain
- Urgewald, Berlin/Germany
- Ver.di, Germany
- Water and Energy Users' Federation-Nepal (WAFED)

Dalla Turchia:

- Allianoi Initiative Group, Izmir/Turkey
- Cilo Nature Association, Hakkari/Turkey
- Initiative to Conserve Culture, Cizre/Turkey
- Munzur Nature Activists, Dersim/Turkey
- Pasur Association for Conservation of Natural Life, Diyarbakir/Turkey

Dall'Iran:


- Alpine Club, Teheran/Iran
- Fars Green Center, Iran
- Green Mountain, Iran
- Iranian Cultural Association of Greater
- Women Society Against Environmental Pollution, Iran
- Center of Bargah Mehr
- Friends of Heritage Afraz
- Center of Chahar Sogh Kavir Ardakan

Dall'Iraq/Iraq-KRG:

- Democracy and Human Rights Development Organization - DHDO, Iraq-KRG
- Green Kurdistan Association - GKA, Iraq-KRG
- Kurdistan Save Children - KSC, Iraq-KRG
- Kurdistn Inernational Youths Organization - KIYO, Iraq-KRG
- Women Talent Development Organization, Iraq-KRG;
- Youth Activity Organization- YAO, Iraq-KRG

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