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08- Presidio Kurdistan (manifestazione)

Erdoğan da Monti: l'Italia chieda alla Turchia il rispetto dei diritti
umani e una soluzione per la questione kurda!I popoli non si
arrestano!

PRESIDIO  8 maggio 2012

PIAZZA DELLA ROTONDA  (PANTHEON)

dalle 10.00 alle 14.00


Siamo kurdi. Siamo stati costretti all'esilio. Ringraziamo l'Italia
che ci ha riconosciuto come rifugiati politici. Chiediamo allora al
paese che ci ospita di essere coerente con questa scelta e di chiedere
al Primo Ministro turco Erdoğan, presente oggi in Italia per un
vertice con il Governo Monti, di cambiare radicalmente la sua politica
di repressione dei diritti che ci costringe all'esilio. Noi amiamo la
nostra terra. Non vorremmo essere costretti a lasciarla. Ma le
politiche del Governo turco ci impediscono di parlare nella nostra
lingua, di decidere per noi stessi, incarcerando i nostri politici
liberamente scelti, non rispettando la libertà di stampa con quasi 100
giornalisti in carcere, uccidendo i nostri figli come avvenuto a
Roboski lo scorso 28 dicembre, dove 34 civili kurdi fra cui 17 minori
hanno trovato la morte sotto le bombe dell'aviazione turca, reprimendo
ogni spazio di libero dissenso con migliaia di studenti, sindacalisti,
avvocati difensori dei diritti umani, bambini in prigione.

Solo pochi mesi fa il Parlamento italiano ha ascoltato in audizione
presso il Comitato diritti umani della Camera l'onorevole turco del
Partito della Pace e della Democrazia Ertuğrul Kurkçu, prendendo atto
della situazione che da allora è peggiorata: l'associazione turca per
i diritti umani (İHD) nel suo ultimo rapporto pubblicato solo tre
settimane fa, riporta dati preoccupanti: 12.685 arresti, 3.252 casi di
tortura e maltrattamenti nel 2011, 2.309 minori attualmente detenuti e
soggetti a violenze e abusi in carcere.


Noi non siamo contro il fatto che la Turchia entri a far parte
dell'Unione Europea o che stringa accordi commerciali con i paesi
dell'Europa: ma per fare questo occorre che prima rispetti i diritti
umani e politici di una larga parte della sua popolazione, in
particolare quella kurda ma anche le altre minoranze etniche e
religiose, altrimenti non potrà mai definirsi una democrazia!


Chiediamo al Parlamento e al Governo italiano di vincolare accordi e
partenariati commerciali al rispetto dei diritti umani e all'avvio di
un negoziato con tutte le parti in conflitto per raggiungere
finalmente una pace duratura e uno statuto per la popolazione kurda in
Turchia.

I RIFUGIATI POLITICI  KURDI IN ITALIA                 Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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