EVENTI a Roma riguardanti Medio Oriente e Mondo Arabo (Calendario)

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03- [Milano] Qui finisce la terra (presentaz libro)

Con la presente segnaliamo l’uscita del libro
a cura di Isadora D’Aimmo
“Qui finisce la terra”
(il Sirente, 2012),
antologia di scrittori palestinesi con cittadinanza israeliana:
Ala Hlehel, Hisham Naffa‘, Raja’ Bakriyyah,
Suheir Abu Oksa Daoud, Bashir Shalash e Muhammad Ali Taha.
 
Il libro sarà presentato a Milano il 3 ottobre
ore 18.00
presso le librerie Feltrinelli
all’interno Philastiniat ovvero cose della e dalla Palestina,
una finestra sul mondo dell’arte e della cultura palestinese.
 
Il 4 ottobre

ore 18.00
sarà presentato il libro “La danza dello scorpione”
(il Sirente, 2012) dell’autore palestinese Akram Musallam

Per maggiori informazioni:

http://www.sirente.it/9788887847390/qui-finisce-la-terra-ala-hlehel-muhammadad-ali-taha-hisham-naffa-suheir-abu-oksa-daoud-raja-bakriyyah-bashir-shalash.html

http://www.philastiniat.it/

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Qui finisce la terra
Antologia di scrittori palestinesi in Israele
a cura di Isadora D’Aimmo
Traduzione dall’arabo: Isadora D’Aimmo
Prima edizione: novembre 2012
Foliazione: XII-116, b/n
Parole chiave: Palestina, Israele, Gerusalemme, dimensioni parallele, identità

Qui finisce la terra è un’antologia di giovani scrittori
palestinesi con cittadinanza israeliana: Ala Hlehel, Hisham
Naffa’, Raja’ Bakriyyah, Suheir Abu Oksa Daoud, Bashir
Shalash e Muhammad Ali Taha.
Il pezzo di Palestina nella quale sono ambientati i loro
racconti è quello sul quale è stato edificato lo Stato di
Israele, ma continua a vivere come Palestina nelle storie
personali e collettive della minoranza palestinese, e soprattutto
nella sua dimensione culturale, che supplisce alla
deterritorializzazione fornendo uno spazio pubblico palestinese
condiviso.
Le parole di questi autori fotografano la convivenza
tra due popoli, ma anche le questioni sociali, come la disoccupazione e la marginalità, la condizione della donna
araba nello spazio israeliano, il sesso, la religione, o politiche, come la nakbah e la naksa del ’67, il terrorismo e gli
attacchi kamikaze palestinesi, i detenuti palestinesi nelle
carceri israeliane, il muro, l’attivismo pacifista.
L’antologia è introdotta da Isabella Camera D’Afflitto,
docente di Lingua e Letteratura araba presso la Sapienza
Università di Roma.

Isadora D’Aimmo,
traduttrice e curatrice dell’antologia,
si occupa di Letteratura araba
contemporanea, di immigrazione
e cooperazione internazionale.
Docente a contratto
di Letteratura araba presso
l’Università degli Studi di Firenze
e Visiting professor presso
la Cairo University. Tra le
sue pubblicazioni, Palestinesi
in Israele. Tra identità e cultura
(2009), monografia sulla
questione dei Palestinesi con
cittadinanza israeliana.

Il Sirente
Altri Arabi
pp. 116, b/n
Euro 10,00
Editrice il Sirente www.sirente.it

Distribuzione nazionale:
NdA di Editoria e Ambiente
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / www.ndanet.it

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La danza dello scorpione
Akram Musallam
Titolo originale: Sîrat al-’aqrab alladhî yatasabbabu ‘araqan
Traduzione dall’arabo: Leila Mattar
Prima edizione: settembre 2011
Foliazione: X-118, brossura
Parole chiave: sogno, surreale, Intifada, Palestina

In una sala da ballo sulla costa israeliana il narratore
scorge uno scorpione tatuato sul corpo di una giovane
donna francese, con la quale trascorre la notte. La ragazza
sparirà, sarà invece il piccolo scorpione color indaco a
prendere vita e ad ossessionare i suoi sogni ogni notte, nel
tenace quanto fallimentare tentativo di arrampicarsi su
uno specchio dal quale scivolerà, consumato da un’estenuante
e vorticosa danza. Costruito su questa metafora,
La danza dello scorpione denuncia la situazione palestinese
dopo gli accordi di Oslo e il fallimento della seconda
Intifada. E lo fa con grande lucidità e amarezza, con quella
autoironia che è una delle caratteristiche principali della
letteratura palestinese.
L’impotenza dello scorpione è anche quella del padre
del narratore, che ha perso una gamba – e con essa la sua
virilità – non a causa dell’occupazione, ma semplicemente
per un chiodo arrugginito. Tuttavia, non potendo accettarne
la perdita, egli chiede a suo figlio di grattare la sua
gamba amputata.
“Ci sono dei luoghi che, mentre scorre la vita, si trasformano
in zone oniriche e tu senti che possiedono le chiavi della tua
immaginazione e che ti stordiscono per farti sognare. Hai la
sensazione che rievochino i tuoi sogni, che li facciano affiorare
a poco a poco o forse, più precisamente, che ti concedano
di sognarli. Sono luoghi compressi, magnetici o qualcosa di simile."

Akram Musallam, nato nel
1972 in Palestina, appartiene
alla nuova generazione di scrittori
palestinesi. Premiato nel
2007 dalla prestigiosa fondazione
Abdul Mohsen Al-Qattan,
è stato paragonato della
critica a un moderno Emil Habibi
autore del Pessottimista.

Il Sirente
Altri Arabi
pp. 118, b/n
Euro 15,00
Editrice il Sirente www.sirente.it

Distribuzione nazionale:
NdA di Editoria e Ambiente
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / www.ndanet.it

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