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13- Sansür : Censura. Giornalisti in Turchia (presentaz libro)

Roma (Libreria Ready) 13-6-2013 ore 18,30
Presentazione del libro
"Sansür : Censura. Giornalisti in Turchia"
di Marco Cesario


presentazione del libro  
"Sansür : Censura. Giornalisti in Turchia"
di Marco Cesario
che avverrà Giovedì 13 Giugno
alle ore 18,30
presso la Libreria Ready (Librerie Indipendenti Arion)
sita in via Cavour 255 (00199 Roma).

Parteciperanno, oltre l'autore Marco Cesario,
i giornalisti Stefano Secondino (Redattore Esteri Ansa),
Murat Cinar (corrispondente in Italia per diverse testate turche)
e la direttrice della casa editrice Bianca&Volta Antonietta Benedetti.  

Alla presentazione del libro seguirà una proiezione del cortometraggio
"Disagio del piccione" di Ugur Altun.

Il cortometraggio è stato realizzato nel 2011 ed è dedicato a Sait Çakır
ed a tutti i giornalisti turchi in prigione.

La presentazione del libro sarà l’occasione per parlare non solo di
libertà di stampa ma anche del movimento #OccupyGezi,
il più vasto movimento di protesta contro l'AKP di Erdogan
che scuote dalle fondamenta il governo turco.

Per info online:

La recensione del libro sull'ANSA
http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/stati/turchia/2013/02/20/-Sansur-Marco-Cesario-viaggio-censura-Turchia_8278543.html

La scheda del libro sul sito dell'Osservatorio Balcani e Caucaso
http://www.balcanicaucaso.org/Libreria/Copertine/Sansuer-censura.-Giornalismo-in-Turchia

L'Evento su Facebook
https://www.facebook.com/events/419216058186506/

Il sito della casa editrice Bianca&Volta
http://www.biancaevolta.com/libri/Sotto-la-lente/0/Sansur-Censura-Giornalisti-in-turchia

Marco Cesario
Reporter
www.marcocesario.it

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Presentazione del libro « Sansür: Censura.
Giornalismo in Turchia » di Marco Cesario alla Libreria Ready di Roma


Dopo la presentazione in anteprima al Pisa Book Festival e le presentazioni
all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e al Centro Studi Sereno
Regis di Torino, Marco Cesario, giornalista professionista ed autore, presenterà il
suo ultimo libro « Sansür: Censura. Giornalismo in Turchia » (Bianca&Volta
Edizioni 2012) anche a Roma. Alla presentazione - che avverrà il 13 Giugno 2013
alle 18h30 presso la Libreria Ready (Librerie Indipendenti Arion) sita in via
Cavour 255 (00199 Roma) - si parlerà non solo di libertà di stampa ma anche del
movimento #OccupyGezi il più vasto movimento anti-AKP che in Turchia sta
guadagnando consensi in tutto il paese e che chiede maggiore democrazia ad un
governo che ha imbavagliato la società turca in un cieco e bigotto conservatorismo.
Alla presentazione parteciperanno oltre l’autore, il giornalista dell’Ansa e esperto di
Mediterraneo Stefano Secondino ed il giornalista turco Murat Cinar che collabora,
tra gli altri, per Birgün (giornale nazionale), KaosGL (rivista settimanale nazionale),
Bianet.org (rete dei giornalisti indipendenti) Sol.org.tr (organo di stampa del Partito
Comunista Turco). In Italia Murat Cinar ha scritto per Il Manifesto, E-il mensile, è uno
dei fondatori del freepress mensile Glob011 e collabora con l'East Journal.

Alla presentazione del libro seguirà una proiezione del cortometraggio "Disagio del piccione" di Ugur Altun.
Il cortometraggio è stato realizzato nel 2011 ed è dedicato a Sait Çakır ed a tutti i giornalisti turchi in prigione.
La presentazione del libro sarà l’occasione per parlare di Turchia ma anche di libertà di stampa ed in generale dei rischi del mestiere di giornalista.

IL LIBRO
Frutto di un reportage effettuato in Turchia dal Settembre 2011 al Marzo 2012, Sansür racconta il viaggio di Marco Cesario nelle pieghe del giornalismo in Turchia, un mondo alle prese con una vera e propria campagna d'intimidazione da parte del governo islamico dell’AKP di Erdoğan che non ama particolarmente la stampa indipendente, la stampa curda e la stampa di sinistra. Retate, processi
sommari, prove create ad hoc, per i giornalisti che criticano il potere o che cercano di scoperchiare i calderoni fumanti dei complotti ultranazionalisti ed eversivi la vita si fa sempre più dura. Molti
sono arrestati o messi sotto processo mai ufficialmente per le proprie inchieste ma perché accusati di essere membri di organizzazioni terroriste (Ergenekon) o di supportare attività eversive legate al PKK,
il Partito dei Lavoratori del Kurdistan. Capi d’accusa ridicoli, prove inesistenti oppure fabbricate di sana pianta, tutto è sapientemente orchestrato attraverso leggi e misure restrittive che servono a tenere più a lungo i giornalisti lontano dai documenti e dalle inchieste in cui si trovavano coinvolti personaggi vicini al
governo o legati alle attività sotterranee della Cemaat, (la Comunità Gülen), una specie di Opus Dei turca supportata anche dai servizi segreti americani che conta milioni di seguaci in tutto il mondo, scuole in 140 paesi e Zaman, il più diffuso quotidiano di Turchia. Il risultato è che in prigione ci sono quasi un
centinaio di giornalisti ed i processi contro la stampa sono dell’ordine di alcune migliaia. Cifre che fanno rabbrividire per un paese candidato ad entrare nell’UE. Nel libro l’autore riporta lettere di giornalisti dalla prigione (Zeynep Kuray, Ahmet Şık, Doğan Yurdakul),conversazioni con specialisti dei media e del giornalismo in Turchia (Esra Arsan della Bilgi University, Emre Kizilkaya, redattore dell’Hürriyet, Dogan Özgüden, ex redattore capo ed editorialista del quotidiano socialista Akşam in esilio da 40 anni a
Bruxelles) e stralci inediti in Italia de ‘l’Esercito dell’Imam’, libro confiscato dalle autorità e di cui l'autore, il giornalista Ahmet Şık , è stato messo in prigione per un anno.
Attraverso un reportage scritto sotto forma di mémoire fatto d’incontri, riflessioni, eventi drammatici che l’autore descrive a colpi di penna (l’arresto di Zeynep Kuray e le retate contro la stampa curda, il calvario dell’editore e giornalista Ragip Zarakolu, le condizioni di vita di Erol Zavar, giornalista malato di cancro e rinchiuso in una prigione di tipo F, create ad hoc per reati legati al terrorismo), l’autore delinea un paese generoso e dalle tinte forti, in cui ad una società civile dinamica e proiettata verso l’Europa si contrappone un governo che sembra preoccupato soltanto a ‘moralizzare’ i costumi del paese e a zittire senza mezzi termini la stampa indipendente.

L’AUTORE
Giornalista professionista, ha lavorato all'agenzia nazionale ANSA, al desk di ANSAmed, ramo dell’agenzia specializzato sul Mediterraneo ed il Medio Oriente arabo-musulmano. Da Parigi - dove attualmente svolge un dottorato in filosofia presso l’Ecole Doctorale dell'Università di Parigi VIII – ha collaborato con la rivista ResetDoc diretta da Giancarlo Bosetti e con la rivista Micromega (La Repubblica) diretta da Paolo Flores d'Arcais. Scrive di Turchia, Francia e Mediterraneo sul quotidiano online Linkiesta e sulla rivista multilingue specializzata sul Mediterraneo BabelMed. Scrive inoltre di Mediterraneo su Globalist e sul sito d'informazione MedArabNews, ed anima un blog in francese ed inglese sul quotidiano in rete Mediapart diretto dall’ex direttore di Le Monde Edwy Plenel. Attualmente collabora a diversi progetti scientifici con l’Università Chalmers di Goteborg (Svezia).

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SCHEDA EDITORIALE:


biancaevolta edizioni

Marco CESARIO
SANSÜR: censura
Giornalismo in Turchia

collana Sotto la Lente, 5
brossura cucita con foto a colori
150 p., € 16,00
isbn 978-88-96400-31-9

Un filo invisibile lega le vite raccontate in questo libro. Si tratta di giornalisti, uomini e donne appassionati del proprio mestiere, impegnati a raccontare con professionalità la verità dei fatti e per tal motivo indagati e imprigionati, alcuni addirittura uccisi, in passato. Tutto questo accade in Turchia, paese del Mediterraneo, paese democratico, paese di cui da anni si discute il possibile ingresso nell’Unione Europea. Marco Cesario ha vissuto a Istanbul, ne ha subito il fascino e ne ha conosciuto le difficoltà e i timori di svolgervi un’inchiesta. Ha incontrato quei giornalisti, i loro colleghi, i loro familiari e attraverso quelle conversazioni, a volte a forti tinte intimiste, riavvolge quel filo narrandoci le loro vite distrutte dalle censure e dagli abusi di potere subiti. Così quel filo diviene testimone del passato e del presente della Turchia, ne svela le atmosfere e le contraddizioni, la cultura e le zone d’ombra. La volontà di svelarle per contribuire alla coscienza civile del proprio paese può condurre un giornalista in carcere, all’esilio o alla morte? Questo è accaduto ad Ahmet Şık, in carcere per oltre un anno per aver scritto un libro confiscato ancor prima di esser stampato, a Dogan Özgüden, costretto alla fuga clandestina quarant’anni fa e tuttora oggetto di minacce ed intimidazioni nel suo esilio a Bruxelles, a Zeynep Kuray, imprigionata per aver raccontato la guerra di cui è vittima la minoranza curda, a Hrant Dink, ucciso per aver affrontato il tema del genocidio degli armeni, e a molti altri ancora.

L’AUTORE:

Laureato in filosofia, nel 2001 ha conseguito
un Master in Filosofia presso la Sorbona di Parigi. Nel 2006
inizia a lavorare per l’agenzia nazionale ANSA, al desk di
«ANSAmed», ramo dell’agenzia
specializzato sul Mediterraneo
ed il Medio Oriente arabo-musulmano. Da Parigi,
dove attualmente svolge un dottorato in filosofia a l’Ecole
Doctorale dell’Università di Parigi VII e collabora per l’Università
Chalmers di Goteborg, ha collaborato per la rivista
«ResetDoc» e con la rivista «Micromega» (La Repubblica).
Scrive sul quotidiano online «Linkiesta», sul sul sito online
di MicroMega, sulla rivista per il Mediterraneo «BabelMed»
e su «Globalist». Scrive anche in francese ed inglese sul quotidiano
in rete «Mediapart« diretto dall’ex direttore di «Le
Monde» Edwy Plenel.

LETTORI:
Il libro si rivolge principalmente a lettori sensibili alle tematiche pacifiste e democratiche, ma anche agli appassionati – giornalisti e non – delle vicende nel Medioriente. Tuttavia, la formula narrativa utilizzata lo rende gradito anche ai lettori di romanzi e narrativa: il racconto dell’autore viaggia infatti tra Parigi, dove abita, e la Turchia – due mondi in contrapposizione, secondo il tema trattato, che presentano un’affascinante dicotomia ricca di sensazioni e avvenimenti.

Bianca e Volta Edizioni
tel. +39 347 040 5367
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www.biancaevolta.com

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