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17- Cittadinanza a Gilad Shalit

COMUNICATO STAMPA
LA CITTADINANZA ONORARIA AL SOLDATO
DI UN ESERCITO OCCUPANTE È SOSTEGNO ALL’ILLEGALITÀ


Nel rispetto dei principi ispiratori della Costituzione italiana e del Diritto universale cui fa riferimento la Dichiarazione dei Diritti Umani, esprimiamo assoluta contrarietà all’assegnazione della cittadinanza onoraria a qualunque soldato di qualunque esercito di occupazione e, pertanto, a Gilad Shalit, soldato israeliano rilasciato dopo 5 anni di sequestro da parte delle milizie di Hamas.
La nostra contrarietà non investe l’aspetto umano della vicenda: siamo contro ogni forma di violenza e, pertanto, siamo felici che Gilad Shalit sia stato liberato. Vorremmo che anche le centinaia (forse migliaia) di sequestrati palestinesi, lasciati in isolamento senza capi d’accusa né diritto alla difesa venissero a loro volta liberati, così come vorremmo che le parole di Noam Shalit, padre di Gilad, che hanno scosso Israele il 15 marzo, venissero ripetute e ascoltate da queste stesse Istituzioni che ignorando l’inapplicazione di decine di Risoluzioni Onu e la quotidiana violazione dei diritti umani da parte di Israele, affermano di attribuire questo riconoscimento, a tutela e garanzia “dei valori universali di uguaglianza e libertà per tutti i cittadini del mondo attraverso la promozione del dialogo fra i popoli.”
Denunciamo la mistificazione nelle parole pronunciate dal sindaco Alemanno e supportate, purtroppo, dall’intera giunta del Comune di Roma già nella Delibera n. 54 del 2009. Offrire la cittadinanza onoraria al soldato di un esercito che occupa illegalmente gli altrui Territori, che ha ucciso migliaia di civili inermi su comando di governi che praticano una politica di apartheid, di pulizia etnica, di distruzione e/o appropriazione di case e terre di un popolo al quale vieta persino il diritto a “domandare” il riconoscimento di un proprio Stato all’Onu, costringendolo a continue farse denominate ipocritamente “processo di pace”, offrire la cittadinanza onoraria al soldato Shalit, significa condividere le scelte di quell’esercito e dei governi che lo dirigono. Scelte che possono essere definite, secondo la stessa legalità internazionale, illegali e, pertanto, criminali. Noi, come associazione umanitaria che ha a cuore la difesa dell’infanzia palestinese resa orfana dall’azione di quell’esercito di cui Shalit fa parte, noi denunciamo l’azione del sindaco di Roma e dei suoi sostenitori, come sostegno all’illegalità e alla violazione dei diritti umani praticata sistematicamente dallo Stato di Israele.

Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese - ONLUS
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www.palestinamezzalunarossa.org

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