EVENTI a Roma riguardanti Medio Oriente e Mondo Arabo (Calendario)

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12- Sit in per Siria (manifestazione)

12 dicembre sit in Rete No War
a Roma piazza San Marco (altare della Patria)


In concomitanza con il vertice degli "amici" della Siria che si svolgerà il 12 dicembre 2012 a Marrakech per decidere sulla sua fine, la Rete No War scende in piazza a Roma
dalla ore 16,00 alle ore 18,00
in piazza San Marco.

 
Dal 12 dicembre settimana di mobilitazione internazionale contro chi fomenta la guerra in Siria.

PER LA FINE DELLA GUERRA, PER IL DIALOGO, SCENDIAMO IN PIAZZA!

 
La Rete No War chiede agli attivisti di tutti i Paesi di scendere in piazza il 12 dicembre 2012, in nome dell'umanità, della pace e dell'autodeterminazione dei popoli, contro le ingerenze politiche, militari, finanziarie dell’Occidente dei suoi alleati e delle petromonarchie arabe, che, sostenuti da una pressante manipolazione mediatica, dal 2011 fomentano la guerra in Siria e boicottano la pace.

Deve cessare subito il flusso, illegale, di armi verso la Siria.

Sosteniamo una soluzione negoziale che fermi subito la distruzione del paese e restituisca al popolo siriano la sua sovranità e la possibilità di decidere del suo futuro senza ingerenze.

Il 12, in Italia si manifesterà in varie città.
Mandateci a (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) foto e video delle vostre iniziative con cartelli e slogan per una diffusione in rete, ai media e alle istituzioni.

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COMUNICATO STAMPA

12/12/12, mobilitiamoci per la Pace - siamo il 99%, fermiamo la guerra in Siria !


L'Assemblea sulla Siria al Social Forum Europeo "Firenze10+10" ha prodotto un documento intitolato: "Il conflitto siriano e le sue sfide ai movimenti per la pace: promuovere il cessate il fuoco e una pace giusta; sostenere la riconciliazione".

Dieci anni dopo la mobilitazione di milioni di persone contro l'invasione in Iraq, la Siria assume un’analoga importanza per i movimenti contro la guerra. C’è un regime le cui forze armate bombardano le città e sparano ai manifestanti per la democrazia; ci sono forze d'opposizione che propugnano la lotta armata sostenute da potenze straniere; ci sono fazioni responsabili di terrorismo e violazioni dei diritti umani.

Come possono i movimenti sociali appoggiare una via nonviolenta verso la democrazia e la riconciliazione ? Mercoledí 12/12/12 inizia la mobilitazione comtro la guerra in Siria ! Un immediato cessate il fuoco è necessario. La grande maggioranza della gente vuole la pace e uno stato autenticamente democratico.

Un processo di riforma dello Stato va avviato da tutte le componenti della popolazione. I gruppi religiosi ed etnici devono essere protetti, con

attenzione per i rifugiati e protezione per le minoranze, in partenariato coi paesi circostanti dove il conflitto rischia di dilagare.

Bisogna spingere le Istituzioni e i Governi a lavorare per una pace giusta, invece di pianificare interventi armati o appoggiare le fazioni in guerra. Bisogna costringerle a terminare le forniture di armi e supportare invece la riconciliazione, offrendo spazi sicuri d'incontro e negoziato tra le parti. Bisogna agire verso le Nazioni Unite, e in particolare verso l'Unione europea, immeritatamente insignita del premio Nobel per la Pace.

Bisogna aprire il dialogo con la società civile siriana, che lotta con mezzi nonviolenti per i diritti umani, la democrazia e la giustizia sociale.

Accompagnarla nel corso del prossimo decennio, a cominciare dal Forum Sociale Mondiale di Tunisi del 2013 e dall’evento mondiale per la pace di Sarajevo nel 2014.

Lì potremo ascoltarne la voce, favorirne il contatto con la società civile internazionale, condviderne i programmi di formazione, il sostegno agli obiettori di coscienza, lo sviluppo dei media indipendenti. Elaborare insieme azioni di speranza, come la piantumazione in Siria  dell'albero sopravvissuto all'atomica, il caco di Nagasaki. Trovare il modo per assistere i rifugiati nei campi profughi all'estero e in patria, vere prigioni a cielo aperto. Per portare aiuto e solidarietà alla popolazione per prevenire amche una nuova escalation di guerra, questa volta contro l’Iran.

I promotori del panel sulla Siria al Social Forum Europeo di Firenze

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